Perché siamo chi siamo?

La personalità è quell’insieme di motivazioni, pensieri, affetti e comportamenti che caratterizza ognuno di noi, frutto dell’interazione tra fattori biologici e fattori socio-culturali. È l’immagine internalizzata di sé e degli altri che immagazziniamo nel corso del nostro sviluppo e che utilizziamo per pensare e agire. Questa immagine che fornisce il nostro senso di sé e degli altri, per diverse ragioni, può non essere sempre accurata, come nel caso di una persona con un disturbo di personalità.

I Disturbi di Personalità rappresentano delle modalità distorte di percepire, reagire e relazionarsi che tendono a ridurre pesantemente le possibilità della persona di avere rapporti sociali efficaci e soddisfacenti per sé e per gli altri. Questo problema deriva principalmente da una disregolazione emotiva, ovvero una difficoltà nell’accettare, comprendere e gestire le emozioni in relazione agli altri, a sé stessi e agli eventi della vita.

Per capire meglio, immaginiamo che in questo istante stiamo discutendo di lavoro con dei nostri colleghi. Ebbene, succede che in modo automatico e inconscio iniziamo a chiederci: “Come mi sento riguardo me stesso?”, “Come mi sento riguardo gli altri?”. A queste domande, sempre in maniera inconscia, noi andremo a dare delle risposte che determineranno la qualità dei nostri pensieri e delle nostre azioni. È facile intuire come una nostra capacità di gestione e comprensione inadeguata delle emozioni determinerà modalità disfunzionali di rapportarsi agli altri.

Vediamo un esempio clinico. Marco è un ragazzo con una personalità narcisistica. Durante le sedute si mostrava molto critico verso tutto ciò che gli veniva detto, trovando spesso stupido il terapeuta. Durante una seduta stava raccontando un episodio dell’infanzia in cui i genitori si erano mostrati insensibili e spregevoli e ciò aveva commosso lo psicologo fino a far comparire una lacrima sul suo volto. Così lui l’ha guardato e gli ha detto: “sta piangendo?” e lo psicologo “sì”. Così l’ha scrutato. Si è sporto in avanti e ha detto: “lei mi sta prendendo in giro!”.

In questo passaggio la sua personalità ha influenzato il modo in cui interagisce con il mondo esterno. Dove molte persone avrebbero interpretato empatia, lui l’ha interpretata in maniera opposta.

L’immagine interna di sé e degli altri può non corrispondere pienamente con la realtà esterna e le persone vivono maggiormente rispondendo alla loro immagine interna piuttosto che a ciò che sta accadendo intorno ad essi, proprio come nel caso appena descritto, nel quale il narcisista ha rigidamente disconosciuto la soggettività dello psicologo che mostrava empatia.

Questo breve caso clinico ci ha mostrato nella pratica come il nostro modo di interagire sia effettivamente influenzato dalla nostra personalità. Nel bene e nel male.

Nota: il caso clinico preso in esame è tratto dall’intervista allo psicoanalista F. Yeomans sul canale “BorderlinerNotes”.

Dott. Danilo N. Selvaggio

Articolo apparso sul mensile Fuoriporta - Marzo 2021

 ESCAPE='HTML'