Dott. Google: che ansia!

<<Se hai macchie rosse sugli avambracci, è sicuramente meningite!>>. <<Se vedi questo tipo di formica, scappa! È mortale!>>. <<Attenzione! Stai mangiando carne contaminata e ne sei all’oscuro!>>. Chi di noi, sui social, non si è imbattuto in almeno uno di questi messaggi? Quali sono state le nostre reazioni? C’è chi le ha evitate, chi ignorate, altri ancora ci hanno riso su… e molti altri si saranno preoccupati per davvero. Di solito, il passaggio successivo a questa preoccupazione è recarsi dallo specialista per appurare la problematica e indagare meglio tutti gli aspetti. Ovviamente non stiamo parlando di uno specialista qualunque, ma del noto “dottor” Google.

Questo specialista ha molta notorietà, è famoso per la sua vasta conoscenza dei diversi aspetti della vita, è al corrente di tutti i tipi di problematiche e di tutti i tipi di cure possibili e inimmaginabili. Il dott. Google è purtroppo meno noto per la sua peculiarità principale: mietere vittime accrescendo le preoccupazioni dell’ignaro suo cliente che finisce per diventare paziente.

In effetti, la persona che si serve della professionalità di questo “esperto”, invece di sentirsi rilassato e giovato del consulto, sperimenterà tensioni muscolari, tachicardia, sensazione di soffocare, mal di testa, mancanza di energia, difficoltà di concentrazione, irritabilità. E soprattutto una maggiore preoccupazione, che è esattamente il contrario di ciò che si voleva ottenere.

Tutta questa sintomatologia è chiaramente riconducibile a un vero e proprio Disturbo d’Ansia. Esso è diverso dalla cosiddetta ansia fisiologica: quest’ultima, è l’emozione provata di fronte a una sensazione di minaccia reale che ci prepara ad affrontare in maniera adattiva e vincente una possibile situazione difficile; l’ansia patologica è, invece, disfunzionale perché essendo persistente, intensa e inappropriata, interferisce con la nostra prestazione, limitando la nostra vita.

E infatti, tornando agli esempi fatti a inizio articolo, c’è chi inizierà ad avere l’ossessione di controllare in maniera spasmodica il proprio corpo per timore di avere la meningite, impegnando la gran parte della propria giornata a fare questo; c’è chi si rinchiuderà in casa per paura di imbattersi nelle famigerate “formiche assassine”, perdendo l’occasione di assaporare delle belle giornate in buona compagnia; e chi invece deciderà di non mangiare mai più la carne in vita sua. Da questi esempi, appare chiaro come l’ansia impedisca di vivere e apprezzare il presente.

Cosa possiamo fare per evitare di finire vittima del dott. Google? Innanzitutto prestare attenzione alle fonti da cui si attingono le informazioni (meglio preferire siti istituzionali); evitare forum e blog, colmi di esperienze personali ma privi di attendibilità scientifica; astenersi dal cercare solamente conferme alle proprie ipotesi ma individuare soprattutto le informazioni che le disconfermano.

In ogni caso, è sempre bene rivolgersi a un professionista vero, ed essere consapevoli di quello che si rischia se si consulta il dottor tuttologo dei nostri giorni.

 

Dott. Danilo Selvaggio

Apparso su "Fuoriporta", mensile di novembre 2018