Quando la mente ci inganna: I bias cognitivi

Il nostro cervello è ogni giorno bombardato da migliaia di informazioni e, per evitare che vada in tilt, ha imparato a “fare economia”, ovvero prendere rapide decisioni utilizzando delle vere e proprie scorciatoie mentali piuttosto che “sofisticati” processi razionali: questi escamotage prendono il nome di euristiche. Il rovescio della medaglia di questo stratagemma sono i bias cognitivi, che possono rendere l'essere umano "cieco" rispetto a certe informazioni e portare spesso a delle conclusioni errate sul mondo che ci circonda.

Ma quali sono i bias cognitivi più comuni?

Uno dei più diffusi è senza ombra di dubbio il BIAS DI CONFERMA, ovvero l’inclinazione a prestare attenzione alle sole informazioni che confermano la propria convinzione ignorando le informazioni che le contraddicono. Ciò avviene nel momento in cui siamo propensi a informarci attraverso quotidiani o talk show attinenti solo e soltanto alle nostre idee politiche.

Nel momento in cui ci rendiamo conto di avere un’eccessiva attenzione rivolta verso aspetti ed eventi negativi inerenti le nostre prestazioni, significa che siamo in presenza del BIAS DELLA NEGATIVITÀ. A causa di questa distorsione cognitiva, si tende infatti a dare maggior peso agli errori fatti durante un compito o un lavoro e, al tempo stesso, a sottovalutare le proprie competenze.

Connesso al gioco d’azzardo è l’ERRORE DELLO SCOMMETTITORE, che sottende la capacità del nostro cervello di individuare dei pattern attraverso i quali giungere rapidamente a delle conclusioni. Come ad esempio quando, nel gioco della moneta, una volta uscita “testa” siamo più propensi a scommettere “croce” pensando erroneamente che la moneta bilancerà l’uscita precedente.

Il BIAS DELLA DISPONIBILITÀ consiste nel sovrastimare le informazioni che abbiamo a nostra disposizione. È più alta la probabilità di morire per un incidente d’auto o per un disastro aereo? La gran parte delle persone risponderà con “disastro aereo”, risposta favorita dalla forte risonanza mediatica che ha un incidente aereo rispetto uno automobilistico. Peccato che, secondo i dati Istat del 2017, i morti per incidenti stradali siano stati 3.378. E i morti per incidenti aerei? 12.

La distorsione valutativa connessa alla resistenza al cambiamento prende il nome di BIAS DELLO STATUS QUO. Esso ci porta ad essere scettici circa il futuro e tutto ciò che attiene al concetto di cambiamento che viene visto come peggiorativo per la propria condizione di vita. E per esorcizzare questo pericolo, ci si ostina a mantenere le cose così come sono.
Questi bias cognitivi sono solo alcuni (se ne contano oltre cento!) e alla loro base vi sono percezioni errate, ideologie, pregiudizio. Tutte tematiche che meritano discorso a parte. Ci torneremo

Dott. Danilo Selvaggio, Psicologo

Pubblicato sul mensile "Fuoriporta" - aprile 2021

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